L’agricoltura e il territorio perugino non hanno bisogno degli OGM: è quanto ribadito oggi dal Consiglio Direttivo della Coldiretti Perugia, che ha deciso di inviare a tutti gli amministratori della Provincia, un Dossier che spiega cosa siano realmente gli OGM e che affronta, tra l’altro, la questione economica a loro legata e i rischi per l’ambiente e la salute.
La tutela dei prodotti tipici, la sicurezza degli alimenti che portiamo sulle nostre tavole, la salvaguardia della biodiversità e dell’ambiente nel quale viviamo - spiega Coldiretti - rappresentano gli elementi che caratterizzano la qualità dell’Umbria e che identificano la nostra regione nel mondo. Il modello produttivo cui è orientato l’impiego ogm invece - sottolinea Coldiretti - è il grande nemico della tipicità e della biodiversità e il grande alleato dell’omologazione, che è il vero nemico dell’agroalimentare italiano e per questo siamo contrari. In Italia, per la conformazione morfologica dei nostri terreni e le dimensioni delle nostre aziende, non sarebbe possibile evitare le contaminazioni e sarebbe violata - aggiunge Coldiretti - la sacrosanta libertà della stragrande maggioranza degli agricoltori e cittadini di avere i propri territori liberi da ogm. Serve, invece, un’etichettatura chiara che permetta di sapere se il cibo che mangiamo contiene, direttamente o indirettamente, organismi geneticamente modificati.
Il drastico crollo nei terreni seminati con organismi geneticamente modificati in Europa nel 2009 - è stato ricordato nel corso dell’incontro odierno - conferma che nel coltivare prodotti transgenici, oltre ai rischi per la salute e per l’ambiente, non c’è neanche convenienza economica. Il fatto che, anche dove è possibile la coltivazione, gli agricoltori riducano le semine è la più concreta dimostrazione che per gli ogm attualmente in commercio non c’è quella miracolosa convenienza economica che le multinazionali e i loro “tifosi” propagandano.
Inoltre - afferma Coldiretti - non bisogna dimenticare che sulla base dei risultati dell’ultima indagine annuale Coldiretti-Swg “Le opinioni di italiani e europei sull’alimentazione”, il 72 per cento dei cittadini italiani che esprimono una opinione ritiene che i prodotti alimentari contenenti Organismi Geneticamente Modificati siano meno salutari rispetto a quelli tradizionali.
Il Consiglio Direttivo della Coldiretti Perugia ha espresso grande preoccupazione anche per i ritardi nei pagamenti delle misure del P.S.R. 2007-2013 che riguardano gli investimenti. Ad oggi infatti - afferma Coldiretti - non sono stati erogati gli “anticipi” alle imprese che, nonostante la difficile congiuntura economica, hanno deciso di investire e questo chiaramente costituisce un grave ostacolo a quella crescita imprenditoriale che tanti auspicano, ma che nei fatti ancora una volta la burocrazia frena.
23 Marzo 2010
CONSIGLIO DIRETTIVO COLDIRETTI PERUGIA: RIBADITO IL NO AGLI OGM.