La situazione del settore zootecnico umbro, che rappresenta oltre il 30% della produzione lorda vendibile agricola e l’allarme siccità che sta interessando anche parte del territorio umbro, sono stati due degli argomenti più rilevanti al centro del Consiglio Direttivo della Coldiretti Perugia tenutosi martedì scorso, preceduto da un incontro con gli allevatori suinicoli del marscianese, che hanno ribadito la difficile situazione legata in particolare alla “questione biodigestore”.
Le preoccupazioni per il futuro della zootecnia espresse dagli allevatori di Marsciano, confermano, se ce ne fosse bisogno, l’importanza che riveste per l’Umbria la predisposizione del Piano zootecnico - ha sottolineato il presidente della Coldiretti Perugia Luca Panichi.
Il Piano - ha aggiunto il direttore Coldiretti Perugia Alberto Bertinelli - potrebbe rappresentare, tra l’altro, la “sede” più idonea, dove adottare la stessa metodologia prevista in materia di nitrati dal recente Accordo Stato-Regioni. È importante infatti - ha spiegato Bertinelli - il principio sancito da tale Accordo, ovvero quello di andare ad individuare con maggiore precisione le reali fonti di inquinamento da nitrati, finora ad “appannaggio” quasi esclusivo delle aziende agricole. Gli obblighi previsti dalla direttiva nitrati - ha ribadito il direttore Coldiretti - costituiscono per gli imprenditori locali solo uno dei “problemi” che stanno penalizzando il comparto, alle prese tra l’altro, con un aumento dei costi di produzione e con una scarsa valorizzazione delle produzioni, che mettono a rischio il patrimonio delle carni di qualità Made in Umbria e la tutela ambientale e il mantenimento delle zone marginali che l’importante opera degli allevatori consente.
Intendiamo rilanciare quindi - ha sostenuto il presidente Panichi - la “vertenza zootecnia” aperta qualche mese fa a livello locale e su cui anche a livello nazionale Coldiretti sta moltiplicando i propri sforzi. Le emergenze del settore zootecnico - ha aggiunto Panichi - sono infatti di varia natura: di sostenibilità ambientale (con le questioni ancora “aperte” di Marsciano e Bettona), ma anche di commercializzazione e di mercato. Tutte tematiche che Coldiretti ha posto al centro della Piattaforma per il rilancio del settore, presentata nello scorso settembre agli Assessori regionali all’agricoltura e all’ambiente.
Intanto, come emerso nel corso del Consiglio Direttivo della Coldiretti Perugia, è scattato l’allarme siccità per le campagne, soprattutto nei territori dell’eugubino-gualdese, dove la quasi assenza di precipitazioni nell’ultimo mese e mezzo, sta compromettendo le coltivazioni di grano, orzo, foraggi, mais e girasole, con conseguenze negative anche sulle prossime produzioni di fieno e paglia. In alcuni casi si è dovuto provvedere all’irrigazione di soccorso, per far nascere i semi non germinati o portare sollievo alle coltivazioni, in un periodo in cui solitamente non si irriga; le imprese agricole segnalano inoltre alcuni problemi per il bestiame, vista la difficoltà di crescita dell’erba sui pascoli. I tecnici e gli uffici periferici della Coldiretti, stanno monitorando la situazione e raccogliendo le segnalazioni di disagio, al fine anche di valutare eventuali azioni da intraprendere.
11 Maggio 2011
CONSIGLIO DIRETTIVO COLDIRETTI PERUGIA: ZOOTECNIA E ALLARME SICCITÀ, AL CENTRO DEI LAVORI